Di recente, un articolo pubblicato dal Corriere del Veneto ha raccontato la trasformazione di Matteo Grandi, chef stellato che afferma di aver perso 90 chili in 8 mesi eliminando zuccheri e carboidrati, praticando il digiuno intermittente e facendo sport. La sua esperienza, indubbiamente personale e con esiti per lui positivi, viene raccontata con una retorica che merita un’analisi più critica. Perché? Perché questa narrazione rischia di alimentare uno stigma pericoloso: l’idea che il dimagrimento sia solo una questione di forza di volontà e, quindi, che chi non riesce a perdere peso sia in qualche modo “meno bravo” o “meno determinato”.

Dimagrire non è sempre sinonimo di salute

Perdere peso in modo così drastico in un periodo così breve, come quello dichiarato dallo chef, non è necessariamente un successo in termini di salute, anzi: la ricerca scientifica ci dice che l’efficacia di una dieta si valuta nel lungo periodo, almeno due anni dopo il dimagrimento iniziale. La perdita rapida di peso è spesso seguita da una ripresa altrettanto veloce, un fenomeno noto come “effetto yo-yo” che può avere conseguenze metaboliche e psicologiche importanti. Inoltre, la drastica eliminazione di interi gruppi alimentari, come i carboidrati, può portare a carenze nutrizionali e squilibri ormonali.

La forza di volontà non è l’unico fattore in gioco

L’idea “basta la forza di volontà” è uno dei pilastri della grassofobia nella nostra società. La realtà è che il peso corporeo è regolato da una complessa interazione di fattori genetici, ormonali, psicologici e ambientali. Non siamo tutti uguali e non tutti reagiamo allo stesso modo a un determinato regime alimentare. Ridurre la questione del peso a una questione di autodisciplina è non solo semplicistico, ma dannoso: contribuisce a colpevolizzare chi vive con un corpo più grande e alimenta discriminazioni sociali e mediche.

Rieducazione alimentare e monitoraggio medico

Chi intraprende percorsi di dimagrimento importanti dovrebbe essere seguito da specialisti della nutrizione e della medicina e non affidarsi a guru trovati sui social o prendere spunto dalle mode del momento. Perdere molto peso in poco tempo può avere ripercussioni su organi vitali, massa muscolare e benessere psicologico. Un controllo medico regolare, con esami del sangue e monitoraggio metabolico, è fondamentale. Inoltre, una dieta efficace non è quella che elimina cibi in modo drastico, ma quella che insegna a gestire l’alimentazione in modo sostenibile nel tempo.

Un cambio di narrazione è necessario

Il modo in cui i media raccontano le storie di dimagrimento ha un impatto enorme sulla percezione collettiva della salute e del corpo. Invece di celebrare il dimagrimento come una vittoria assoluta, sarebbe utile raccontare storie di benessere che vadano oltre la bilancia: persone che hanno migliorato la loro relazione con il cibo, che hanno trovato un equilibrio sostenibile, che hanno imparato a rispettare il proprio corpo senza ricorrere a estremismi.

Il benessere non si misura solo in chili persi. Un approccio sano all’alimentazione non dovrebbe essere guidato dalla demonizzazione dei cibi, ma dalla consapevolezza, dalla varietà e dalla capacità di ascoltare i bisogni reali del proprio corpo.

E soprattutto, nessuno dovrebbe sentirsi meno valido o meno meritevole di rispetto a causa del proprio peso corporeo.

Dobbiamo spostarci da una mentalità punitiva e giudicante a una che promuova il benessere senza demonizzare il corpo. La salute non può essere ridotta a un numero sulla bilancia né a una lotta contro il cibo.

Serve una maggiore educazione alimentare basata su evidenze scientifiche, che aiuti le persone a costruire un rapporto equilibrato con il cibo e con il proprio corpo. Promuovere modelli di dieta estrema, senza il supporto di professionisti qualificati, rischia di trasmettere messaggi dannosi e disinformati.

Ogni corpo ha una sua storia, un suo equilibrio e una sua salute. Imparare ad ascoltarlo, anziché piegarlo a schemi rigidi e non sostenibili, dovrebbe essere la vera priorità. Invece di glorificare il dimagrimento come unico parametro di successo, iniziamo a raccontare storie di benessere basate su accettazione, equilibrio e consapevolezza.

A presto!

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