L’Alcol è classificato come cancerogeno di Gruppo 1 dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ed è responsabile dello sviluppo di diversi tipi di tumore, tra cui quelli alla gola, all’esofago, al fegato e al seno. Non esiste una dose sicura di alcol, e anche il consumo moderato è associato a un aumento dei rischi per la salute, soprattutto per le donne. Il vino è alcolico, sì. Il vino è cancerogeno, sì.
Beatrice Mautino, divulgatrice scientifica, ha fatto un video in cui spiega molto bene il concetto di cancerogeno. Oltre ad invitarvi a seguirla, vi lascio il link al video, perché penso che questi concetti, quando spiegati bene, aiutino a dare un senso alle cose e offrano la possibilità di una maggiore consapevolezza nelle proprie scelte.
Il vino esiste da sempre?
Edward Slingerland, nel suo libro “Sbronzi – come abbiamo bevuto, danzato e barcollato sulla strada della civiltà” si chiede perché, nonostante gli effetti dannosi siano evidenti, continuiamo a produrre e consumare alcol regolarmente?

Slingerland ci immerge in un viaggio affascinante e irriverente tra teorie e spiegazioni che si intrecciano tra biologia e cultura. Tuttavia, indipendentemente da queste considerazioni, le evidenze scientifiche, mediche, biologiche e fisiologiche indicano una direzione chiara: l’unica quantità sicura di alcol è quella non consumata affatto. Il rischio zero esiste solo evitando del tutto il consumo.
Nella nostra società
In molte società, il vino ha una forte presenza nella narrazione e nell’economia. Tuttavia, è importante riconoscere che nella vita di tutti i giorni, il rischio zero è un concetto raro. Vivere in città, consumare cibo processato, muoversi poco, trascorrere molto tempo in ambienti chiusi sono solo alcuni esempi di attività quotidiane che comportano rischi. La chiave è agire con consapevolezza e sapere cosa si sta facendo.
Le evidenze scientifiche disponibili sono chiare: l’alcol è dannoso anche in quantità minime. Solo consumandolo in dosi estremamente moderate si possono mitigare, ma non eliminare, i rischi per la salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità fornisce dati inequivocabili sull’impatto negativo dell’alcol sulla salute globale. È associato a una serie di malattie, tra cui tumori, malattie cardiovascolari e problemi mentali. Contribuisce a milioni di morti e disabilità ogni anno in tutto il mondo.
Contrariamente a credenze diffuse, nessuna ricerca recente ha dimostrato che il consumo di alcol sia innocuo, e l’idea che un bicchiere di vino rosso al giorno faccia bene è priva di fondamento scientifico. Però ci crediamo, perché che sia un bicchiere di vino per rilassarci dopo lavoro, una birretta fresca d’estate, l’aperitivo con gli amici, il pesce cucinato così bene che “come fai a non associare un bicchiere di buon vino”, beh, bere alcol ci piace. Accettiamo che sia così.

In Europa, il consumo di alcol è il più elevato al mondo, con una media di circa 9,24 litri all’anno per ogni individuo. Questo comporta una maggiore incidenza di malattie correlate all’alcol rispetto alla media globale, con l‘alcol classificato come terzo fattore di rischio principale per decessi e invalidità, dopo il tabacco e l’ipertensione. In particolare, l’alcol aumenta il rischio di incidenti stradali e ha gravi conseguenze sulla salute, inclusi danni al sistema nervoso centrale, cirrosi epatica e cancro. In Italia, circa il 4% dei decessi per cancro è associato all’alcol, corrispondente a quasi ventimila vite che potrebbero essere salvate riducendo il consumo di bevande alcoliche.
Nella nostra parte del mondo, il consumo di alcol è spesso celebrato come parte integrante delle nostre abitudini sociali e addirittura incoraggiato come parte di uno stile di vita sano, come nel caso della dieta mediterranea. Infatti, esiste ancora uno stigma negativo associato a coloro che scelgono di evitare completamente gli alcolici, soprattutto tra i giovani che iniziano ad esplorare il consumo in contesti sociali.
Il marketing svolge un ruolo significativo nel plasmare le percezioni pubbliche sull’alcol, associando il consumo a ideali di prestigio, fascino e convivialità. Tuttavia, le aziende spesso trasmettono messaggi ambigui e addirittura falsi riguardo ai rischi per la salute associati all’alcol, seguendo un modello già evidenziato nel caso del tabacco.

Per darvi un’idea di quanta influenza abbiano queste associazioni di coltivatori a livello politico e normativo, pensate per esempio al fatto che quando acquistate un prodotto alcolico non avete idea degli ingredienti al suo interno. Ebbene sì, l’alcol è l’unico “alimento” per il quale non vige l’obbligo di esporre gli ingredienti in etichetta e indovinate qual è il prodotto al cui interno ci sono più ingredienti in assoluto? Esatto, proprio il vino. Stiamo di fronte agli scaffali dei supermercati a leggere etichette su etichette per scegliere il prodotto con quel grammo in meno di zucchero, o con il minor numero di ingredienti, conservanti, coloranti possibili e poi…

Cosa dicono le linee guida
Di seguito riporto un riassunto delle linee guida per una sana alimentazione, utile come strumento di orientamento per la popolazione.

Istituto Superiore della Sanità
Link utili: https://www.epicentro.iss.it/alcol/informazioni-generali
A presto!